24/09/2013

l'aborto in Polonia

Secondo la legge polacca odierna (quella del 7.01.1993) l'aborto è ammissibile in 3 casi: quando la salute o la vita della donna è in pericolo; quando la gravidanza è effetto di un crimine; quando i controlli prenatali indicano un'alta probabilità di un grave e irrecuperabile ritardo mentale del bimbo oppure una malattia inguaribile che mette in pericolo la sua vita.

Come si evince dal rapporto pubblicato dal ministero della salute, sul territorio polacco nel 2011 si sono eseguiti 669 aborti secondo la legge (28 casi in più rispetto al 2010 e 131 in più rispetto al 2009). In italia, secondo la legge 194, nell'anno 2011 ci sono stati 115981 aborti.


In Polonia, come negli altri paesi, oltre agli aborti ufficiali, ci sono anche quelli illegali. Avviene anche il fenomeno di ''turismo abortivo'' – lo spostamento nei paesi in cui l'aborto ''su richiesta'' non è vietato, in modo tale da eseguirlo lì.
Nel 2007 la Polonia ha ratificato il Trattato di Lisbona1 con una clausola di esenzione nei confronti della Carta sui diritti fondamentali dell’Unione Europea2, per non perdere la propria sovranità su alcune materie tra cui aborto.

Il 16 marzo 2008 il presidente della Polonia Lech Kaczyński ha detto, che questa restrizione dei diritti dei cittadini è una soluzione che risulterà la migliore per il paese. Ha aggiunto che le decisioni del Trattato, unite alla fede cattolica, devono essere difese il più possibile.

La pillola ''del giorno dopo'' si può comprare solo con una prescrizione del medico. Però sia lui che il farmacista hanno il diritto di non acconsentire alla richiesta, avendo il diritto di agire secondo la loro religione. Grazie a questo fattore esistono numerosi gruppi di ginecologi che non sono d'accordo con lo prescrivere le pillole. I ginecologi argomentano la loro scelta spiegando come esse siano nocive e distruggenti per il feto. In Polonia l'obiezione di coscienza morale garantisce questo diritto al medico, se egli non trova una giustificazione etica.


C'è un altro aspetto di cui non ci si può dimenticare: secondo i risultati delle ricerche, in Polonia ci sono milioni di donne che soffrono a causa della sindrome post-abortiva (post-abortion syndrome). E' una sofferenza molto reale, che spesso colpisce anche chi sta loro più vicino, specialmente il padre o i bambini viventi. Le donne sentono l'ansia e un senso di colpa perenne, senso di paura e depressioni gravi. A questi si aggiungono anomalie somatiche: emicrania, il battito cardiaco irregolare, malori stomaco-intestinali. Ci sono anche delle conseguenze spirituali: rimorsi di coscienza, il sapere di aver ucciso, il peso che si porta dietro per aver infranto il comandamento ''Non uccidere!''. Le donne che hanno abortito non si sentono libere bensì schiave e mancano di pace interiore ed armonia. Tutte le situazioni negative della vita le associano a una ''punizione''. Le piaghe causate dall'aborto si assomigliano a una bomba che prima o poi dovrà esplodere. La situazione di queste donne è messa male perché in medicina non si è soliti usare un nome specifico per descrivere la sindrome post-abortiva. Essa non è ufficialmente riconosciuta dagli psichiatri. Di conseguenza le donne vengono spesso derise e abbandonate. Bisogna sottolineare che la loro voce è la testimonianza più credibile contro l'aborto.

In Polonia ci sono oltre 40 ''Case delle mamme sole'' guidate dalla chiesa. Molte sono curate dalle suore. Nelle 14 case della Caritas nel 2010 sono state 312 donne in situazioni critiche. Hanno ricevuto un aiuto psicologico, legislativo e sociale. Una delle prime case con questo scopo è stata voluta dal cardinale Karol Wojtyła, ed è stata aperta dalle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth a Cracovia.

Ovvio, l'accompagnamento di questo tipo è un grande aiuto. Non dimentichiamoci però della preghiera: l'adozione spirituale del bambino concepito. Non è un'adozione come la pensiamo noi dal punto di vista legislativo. E' una preghiera detta ogni giorno per 9 mesi – durante il periodo della gravidanza. Si tratta di un bambino che non si conosce (solo Dio lo conosce). Non si conoscono nemmeno i suoi genitori. L'adozione spirituale è combattere per un bambino innocente e indifeso.

1)Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, aumenta i poteri del Parlamento europeo.
2)La Carta enuncia i diritti e i principi che dovranno essere rispettati dall'Unione in sede di applicazione del diritto comunitario

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