18/12/2013

la Vigilia di Natale

opłatek
Il santo Natale, insieme a Pasqua, è la festa più importante in Polonia. Questo tempo di famiglia, dedicato ai più cari è costituito da tradizioni radicate nel lontano passato. Tant'è vero, che si sono mantenute delle tracce di vecchi riti slavi.

Nella tradizione polacca, la Vigilia è diventata un elemento cruciale nel XVIII secolo. 
La sera precedente il Natale è la più solenne dell'anno. La vigilia è un giorno di perdono, pace e amore. Tutti aspettano soprattutto la cena, che ha un carattere strettamente famigliare. La tavola allestita rimanda alla nascita di Gesù. Una tovaglia bianca e la paglia che viene messa sotto, ricordano il bambino sdraiato sulla paglia in una piccola mangiatoia. In Polonia a questa cena si serve cibo da digiuno, frutti di campagna, di orto, di bosco e pesce.

Prima di iniziare però bisogna che si veda la prima stella splendere nel cielo, come la stella di Betlemme. Di solito sono i bambini quelli attaccati alla finestra a guardare il cielo. Il tutto si comincia con una preghiera e la lettura del Vangelo (Lc 2, 1-14):
''In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».''.

Cantiamo anche dei canti di natale (kolęda). Il più bello e il più commovente momento era ed è lo scambiarsi del pane benedetto. Il pane (opłatek), molto sottile e delicato, fatto di farina e acqua, decorato, viene dal termine latino oblatum (offerta) e simboleggia pane azzimo. Ogni persona presente a cena ne prende un pezzo e va a fare gli auguri personalmente a tutti gli altri. Nel momento in cui si fanno gli auguri si concede un pezzettino del pane all'altro, che a sua volta ce ne dà un pezzo anche lui. Dopo ci si abbraccia.
opłatek
Adesso ci si può sedere a tavola, dove non manca una candela accesa, comprata dalla Caritas.
Una bella abitudine, per chi può, è invitare a cena una persona abbandonata – cosìcché in questo momento nessuno si senta solo e triste.

Una volta si credeva, che la sera della Vigilia potessero visitare le nostre case le anime dei morti. Per loro si lasciava sempre un piatto in più rispetto alla quantità di persone effettivamente presenti. Anche oggi prepariamo ancora un piatto in più, anche se con un altro proposito. Esso serve a un ospite inaspettato, oppure, apputo a una persona che viene perché non ha una propria famiglia o si sente sola.

Dopo cena viene a farci visita święty Mikołaj (san Nicola), un corrispettivo di babbo natale. In varie regioni della Polonia vengono o un bambino o un angelo oppure Gwiazdor (simile a san Nicola; un suo attributo è la faccia sporca di fuliggine). I bambini buoni ricevono regali, spesso dopo aver detto una poesia o suonato qualche strumento musicale o cantato una canzone. Ai bambini cattivi viene dato un bastone con le spine.

Non dimentichiamoci dell'albero di natale. Spesso è un albero vero, che viene messo in un vaso. Dà un bel profumo di bosco in casa. E' un simbolo di fertilità e vita. Lo si decora oltre alle palline, luci, campane, angeli, anche di mele, biscotti, caramelle e noci.


A mezzanotte vanno tutti in chiesa alla Pasterka: una Messa solenne, celebrata proprio tra il 24 e il 25 dicembre. Pasterka è un ricordare i pastori che sono accorsi a vedere il bambino Gesù appena nato

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