è anche il personaggio di un cartone a tema |
La leggenda del drago del Wawel trova le sue radici nella mitologia polacca. La sua figura è un punto di interesse e di attrazione per i turisti che vengono a Cracovia. E' sicuramente anche un simbolo della città, perché rimane impresso nella mente dei visitatori.
Tanto,
tanto tempo fa, nei tempi in cui c'era
ancora il leggendario Krak, fondatore della
città di Kraków,
succedevano strane cose. Precisamente, sparivano in continuazione
ragazze giovani e nessuno sapeva dove andassero a finire. Un giorno,
si è scoperto che ai piedi della collina
del Wawel, in una grotta, viveva un
terribile drago. Rapinava non solo bestiame o altri animali ma il suo
spuntino preferito erano proprio le femmine.
Il
re Krak
ha annunciato: ''Chi uccide il drago otterrà la metà del mio regno
e mia figlia diventerà sua moglie''. Tanti combattenti coraggiosi
hanno provato a superare la prova ma nessuno ci era riuscito. Alla
fine, un calzolaio di tenera età, di nome Szewczyk Dratewka, ha
avuto un'idea geniale. Ha preso della pelle di pecora e l'ha farcita
con dello zolfo e l'ha appoggiata davanti alla tana. Il mostro
affamato, una volta vista la pietanza pronta, non ci ha messo tanto a
divorarla con un morso solo.
Subito ha sentito un bruciore indescrivibile nello stomaco. Di secondo in secondo la sofferenza aumentava. Assetato, è accorso alla riva del fiume Vistola e ha cominciato a bere l'acqua senza misura. Non riusciva ad appagare la sete. Continuava a bere e bere finché non è scoppiato. La città era finalmente libera dal pericolo e il ragazzino ha ottenuto la ricompensa promessa ed ha sposato la figlia del re Krak.
La caverna del drago
La grotta in cui, secondo la leggenda viveva il drago, è aperta d'estate ai visitatori. La lunghezza delle superfici da vedere conta 81 metri. Ci si può arrivare scendendo una scala a chiocciola, direttamente dalla cima della collina del Wawel. All'uscita dalla tana si trova la statua del drago, che sputa fuoco.
Spiegazioni della leggenda
Il drago, nell'antico mito, è un simbolo del male. Ecco il collegamento di questa figura con le caratteristiche maligne, anche in questo episodio della mitologia polacca.A volte ci si è spinti oltre, fino al tentativo di arrivare a un eco di eventi storici. Secondo alcuni storici, il drago è un segno della incombente presenza degli Avari (una popolazione nomade) nella secondà metà del VI secolo. Il bestiame e le vittime richieste sarebbero stati allora un tributo per gli Avari.
Esistono anche delle ipotesi sul legame con la versione polacca di una parabola biblica. Si tratta del Libro di Daniele in cui il drago viene ucciso, perché adorato come divinità. Si vuole rappresentare la falsità del culto a un idolo.
23Vi
era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano.24Il
re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio
vivente; adoralo, dunque».25Daniele
rispose: «Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio
vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone,
ucciderò il drago».26Soggiunse
il re: «Te lo permetto».27Daniele
prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi ne
preparò focacce e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e
scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
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